lunedì 4 febbraio 2013

FESTEGGIARE COSA???


festeggiare? e cosa?
pubblicata da Joia Maria Rosa Carli il giorno Domenica 6 marzo 2011 alle ore 7.38 · sono scoraggiata, incazzata, triste. ho sperato, ho gioito, ho visto la gente , numerosissima, in tante piazze d'italia. ho pensato: è fatta, un'italia migliore è possibile, senza bandiere di partito, ma con la voglia di contare e di contarsi. poi basta. spariti. sarà sempre lui il più forte, lui che con la sua faccia da culo e il sorriso stereotipato anche a Helsinki quando è stato pesantemente contestato attraversa sicuro il gruppo dei contestatori col suo passo da guappo ostentando una sicurezza che sicuramente ha. arriveremo a fine legislatura e vincerà ancora lui o chi per lui perchè la sinistra arriverà frantumata, divisa in mille gruppi senza idee nè progetti. lui forse diventerà il presidente di tutti gli italiani, anche il mio. ho sessantadue anni, sono stata una brava compagna fino all'autolesionismo. ho lottato, con entusiasmo, perchè ci credevo, perchè ero, e sono, convinta di stare dalla parte giusta. non avevo fatto i conti con questa realtà, che un giorno sarebbe arrivato un ometto pieno di soldi e di televisioni che avrebbe cambiato l'italia e gli italiani. e io? io ho già dato, sono in là con glianni, ho una malattia che non mi consente di scendere in piazza a gridare la mia rabbia e la mia delusione. e anche bene, a cosa servirebbe? getto la spugna come un pugile con la faccia gonfia di lividi e di sangue. forse spegnerò televisione e pc. non ho nemmeno dei nipotini  a cui raccontare le favole come facevano le nonne. avrei potuto cominciare così: c'era una volta una ragazza con dei grandi occhi azzurri spalancati sul mondo, su quel mondo che lei voleva cambiare. aveva tanti amici che chiamava compagni e insieme erano una grande squadra, uniti si sentivano invincibili e insieme conducevano una grande guerra per la giustizia, per la legalità e per la libertà. volevano una società fatta di donne e uomini con dei diritti uguali per tutti. volevano che i figli degli operai potessero diventare avvocati come i figli degli avvocati, volevano che la scuola fosse pubblica e gratuita, che la salute fosse un diritto come il lavoro e la casa, che tutti potessero professare il loro credo religioso, che esisteva una sola razza: quella umana. mi fermo qui, il resto avrei dovuto inventarlo, perchè i bambini hanno diritto a sognare


Nessun commento:

Posta un commento